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Nel corso della mia esperienza professionale, alla iniziale passione per la cura, la diagnosi e la terapia dei pazienti ho poi aggiunto nel tempo, quando sono entrato all’università, l’altra grande passione per lo studio dei meccanismi della malattie cardiovascolari e la ricerca dei farmaci più efficaci per curarle. Per tale motivo ho alternato la mia attività ambulatoriale come cardiologo e internista, a quella come docente all'università e nel contempo di ricercatore. Tutto ciò mi ha permesso di coniugare le nozioni acquisite durante le mie ricerche con la pratica clinica sui pazienti. Ho dedicato gran parte delle mie giornate ad ascoltare e cercare di capire i pazienti, le loro abitudini, il loro stile di vita. Il mio obiettivo è stato di creare un rapporto di confidenza con i pazienti, tale da permettere loro di aprirsi e di discutere dei propri problemi senza remore, mettendosi sullo stesso piano.
Ma se osservazione e ascolto sono fondamentali per un buon dottore, c’è un altro aspetto che va coltivato e che deve andare di pari passo: lo studio. La medicina evolve in maniera molto rapida, quindi occorre tenersi sempre aggiornati sulle novità e le scoperte che avvengono nel mondo. Il contatto con i pazienti e l’aggiornamento professionale rappresentano i due aspetti fondamentali del lavoro di qualunque medico. E’ una associazione basilare, bisogna saper tenere insieme questi due elementi.Spesso poi c’è un eccessivo tecnicismo diagnostico, si rimandano i pazienti da un esame all’altro, a volte inutilmente. La bravura del medico sta nell’analisi e nell’interpretazione dei dati che le macchine gli forniscono.
Proprio da questo contrasto sempre più evidente tra tecnicismo e clinica , fomentato anche dall’uso indiscriminato di Internet per la diagnosi e la cura delle malattie (ho letto su internet che….), è nato il mio interesse come medico specialista tradizionale che, oltre ad avere visitato migliaia di pazienti, ha effettuato e pubblicato in prima persona molti studi scientifici sui farmaci, di studiare se realmente nel naturale potesse esserci una possibile chiave di cura nelle malattie. Questo interesse è stato maggiormente spinto dal fascino che mi hanno sempre ispirato le persone longeve, cioè quelle che vivono a lungo senza ammalarsi. Questi persone mantengono, alla loro avanzata età (80-90 anni e più) la stessa lucidità mentale e la stessa forma fisica nel tempo. Il segreto risiede sicuramente nello stile di vita e in particolare nell’alimentazione ricca di antiossidanti naturali (polifenoli), come dimostrato dalla maggior parte degli studi scientifici. Proprio grazie alla mia lunga esperienza (35 anni) di studio e conoscenza delle malattie cardiovascolari e alla consapevolezza dell’importanza dell’alimentazione nella prevenzione cardiovascolare, ho pensato e brevettato, dopo 2 anni di studi, una miscela alimentare naturale: POWELLNUX, ricca di polifenoli con un potente effetto antiossidante, in grado di rallentare l'invecchiamento, dare più energia e avere un effetto positivo sulla circolazione. L'obiettivo è quello di utilizzare insieme alla medicina tradizionale un approccio naturale certificato scientificamente, in grado di potenziare l'efficacia della terapia e migliorare la prevenzione delle malattie.
La “NUOVA MEDICINA ANTIOSSIDANTE” è la scienza medica che è nata per prevenire le malattie tipiche della vecchiaia e per rallentare lo scorrere del tempo del nostro orologio biologico.
Tutti dovrebbero sottoporsi alla valutazione dello stress ossidativo, anche in condizioni di buona salute e, a maggior ragione, se si è esposti in maniera non episodica a fattori pro-ossidanti (es. stili di vita non corretti, cattiva alimentazione,stress psico-emotivo ecc.) o si è affetti da patologie croniche degenerative (es. diabete, aterosclerosi, neoplasie, demenza, artrite reumatoide, ecc.).
L’invecchiamento e la morte preoccupano l’umanità da oltre 5000 anni. Quando si nasce si comincia a crescere, dopo la crescita si comincia ad invecchiare, il nostro processo di invecchiamento inizia appena dopo i 20 anni, anche se in realtà non ce ne accorgiamo.In un contesto caratterizzato da una tendenza ad un allungamento della vita, ma anche ad un conseguente invecchiamento della popolazione, la gestione della longevità consente di valutare, monitorare e gestire lo stato di salute e benessere, per ridurre al minimo i rischi di incorrere in patologie, acute e croniche, legate al trascorrere dell’età, ma anche agli errori comportamentali da un lato ed alle predisposizioni genetiche dall’altro.